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Design » Passi Perduti - 1998

idea pavimentale per esterni
 
Designer :
Antonio Pelella

Dati Tecnici:
Lastra 40x40 fornite e cotte presso il Laboratorio Sperimentale della Fornace de Martino
 

Promotore:
Biennale della Ceramica di Rufoli
Comune di Salerno e Laboratorio Sperimentale Fornace De Martino

Programma:
Produzioni di pavimenti che esaltino le caratteristiche del cotto di Rufoli

 1998


.......”non sempre un’impronta ha la stessa forma del corpo che l’ha impressa e non sempre nasce dalla pressione di un corpo. Talora riproduce l’impressione che un corpo ha lasciato nella nostra mente, è impronta di un’idea. L’idea è segno delle cose, e l’immagine è segno dell’idea, segno di un segno. Ma dall’immagine ricostruisco, se non il corpo, l’idea che altri ne aveva.”   

da Il nome della rosa, Umberto Eco - 1980 Gruppo Editoriale Bompiani 

 

Mi ha sempre incuriosito individuare nei luoghi le tracce lasciate da chi mi ha preceduto: chi non si è soffermato, almeno una volta, ad osservare ed a ripercorrere le impronte lasciate sulla battigia appena levigata? Chi non ha mai provato a posare il proprio piede su di un’orma ritrovata lungo un percorso, confrontandola con la propria, cercando di immaginare a chi è appartenuta e cosa ci ha spinto sugli stessi passi? Chi si è mai sottratto al piacere di lasciare un proprio segno, di imprimere la propria impronta, di lasciare una traccia di se stesso? .......perché non trasferire tutto ciò in un’idea pavimentale?

La plasmabilità del materiale consente la realizzazione di un pavimento che affida la propria tessitura al sovrapporsi di impronte che si rincorrono in modo casuale; il susseguirsi delle impronte diventa di per sé un motivo decorativo che vive di luce ed ombra. Inoltre la superficie discontinua rende il pavimento antisdrucciolo e particolarmente adatto per gli esterni. La scelta di impronte appena percepibili nasce dalla volontà di esaltare, e non alterare, le qualità naturali del materiale, nonché di riprodurre…....... “l’impronta di uin’idea".